Lavorare nel mondo della sanità: come orientarsi
La sanità è un settore molto ampio che si occupa della salute delle persone a 360°. Le professioni che operano in ambito sanitario sono molteplici e, oltre alla cura dei pazienti, i compiti riguardano anche l’organizzazione del lavoro, la pianificazione degli interventi per le la riqualificazione degli ospedali e la gestione economica delle strutture sanitaria, che sono molto simili ad aziende sotto alcuni aspetti.
Le opportunità per lavorare nel mondo della sanità sono dunque numerose e, per quanto riguarda i medici e gli infermieri, le possibilità di inserimento sono molto elevate, anche perché, soprattutto durante il periodo pandemico, si sono evidenziate le numerose carenze, in particolare nel numero dei professionisti impiegati nel Servizio Sanitario Nazionale, risultato molto più basso rispetto alle necessità.
Per chi desidera intraprendere un percorso formativo in ambito sanitario il consiglio è di informarsi prima su quante e quali sono le professioni sanitarie e poi decidere quale professione è più in linea con le proprie attitudini e i propri interessi. Molti corsi per operare nel sanitario si possono inoltre anche frequentare in modalità telematica nelle università online come Unicusano, permettendo così un’organizzazione più autonoma del percorso di studi.
Ecco alcuni spunti per orientarsi meglio.
Professioni sanitarie: quali sono
Le professioni sanitarie riconosciute dal Ministero della Salute sono 30 e includono anche le Arti Ausiliarie dei professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario.
Stando agli ultimi dati disponibili, sono 1.500.000 le persone impiegate in questo settore sia nella Sanità Pubblica sia in quella privata.
La maggior parte delle professioni sono organizzate in ordini professionali e sono:
- Medici chirurghi e Odontoiatri
- Veterinari
- Farmacisti
- Psicologi
- Chimici e Fisici
- Biologi
- Professioni infermieristiche
- Ostetriche
- Fisioterapisti
- Tecnici sanitari di Radiologia medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione.
Gli accessi ai corsi di laurea per le professioni sanitarie sono a numero chiuso e ogni anno vengono calendarizzate dal Ministero della Salute le date per la partecipazione al test d’ingresso.
Lavorare in ospedale: le mansioni
In ospedale, oltre ai medici specializzati per ogni reparto, ci sono diverse figure professionali che possono operare, come gli infermieri, gli operatori socio-sanitari e gli impiegati, che, a vario titolo, svolgono varie mansioni, come il contatto con il pubblico per le prenotazioni, l’amministrazione e la gestione del personale.
Si possono quindi conseguire dei diplomi professionalizzanti per le discipline infermieristiche e di assistenza sanitaria e diversi titoli di laurea per diventare impiegati.
Per lavorare in ospedale è sempre obbligatorio vincere un concorso e attendere di essere convocati e assunti secondo l’ordine della graduatoria.
Lavorare nella sanità: altri sbocchi lavorativi
La medicina, come tutti gli ambiti lavorativi, è in continua trasformazione e, negli ultimi anni, c’è stato un enorme passo avanti anche nella digitalizzazione. Basti pensare che, nel 2022, la spesa digitale per la sanità vale 1,8 miliardi di euro, +7% rispetto all’anno precedente, e, con la spinta del PNRR, si potrà arrivare ad investimenti molto più alti, che si renderanno assolutamente necessari.
Tra i servizi che cresceranno con maggior celerità, ci sono la sicurezza informatica, la telemedicina, l’utilizzo sempre più diffuso dell’Intelligenza Artificiale e la digitalizzazione dei documenti sanitari, in primis le cartelle cliniche. Tutte novità che apriranno le porte a nuovi professionisti della sanità, con competenze anche di tipo tecnologico e ingegneristico, come i biotecnologi, l’ingegnere biomedico, il telechirurgo.