Allergia alle graminacee e pollini: sintomi, cause ed alimentazione
Le graminacee fanno parte della vasta famiglia di circa 9000 specie vegetali, ordinate in circa 635 generi, di grande importanza economica ed ecologica. Tutti i cereali coltivati nel mondo appartengono alla famiglia delle Graminacee. Ben il 15% della popolazione italiana soffre di allergia alle graminacee e ai pollini. Diversa dall’allergia al nichel di cui abbiamo parlato in altro articolo, ma sempre temibile e fastidiosissima.
Tra le più importanti si annoverano il riso, il grano, il mais e l’orzo, la canna da zucchero, impiegata per ricavare lo zucchero da tavola, e il bambù, utilizzato come materiale da costruzione, fonte di cibo e, un tempo, anche per ottenere la carta la citronella.
Allergia alle graminacee
L’allergia alle graminacee è come una reazione di difesa del nostro sistema immunitario del nostro corpo. All’interno del nostro corpo questa sostanza viene classificata come nemico e ne viene classificata anche la dannosità. La conseguenza è una reazione di difesa che provoca danni e fastidi al nostro organismo.
Allergia graminacee e pollini: sintomi allergici
I più comuni sono starnuti, secrezioni nasali arrossamento degli occhi, tosse, asma, arrossamenti, gonfiori cutanei, stanchezza. La diagnosi dell’allergia si effettuata con l’analisi dei sintomi tramite incisioni cutanee poco profonde su cui si depositano gocce di soluzione acquosa dei vari pollini, l’arrossamento e il prurito sono segni di reazione positiva per l’identificazione dell’allergene.
Cosa mangiare e cosa non mangiare
Gli alimenti da mangiare sono la frutta fresca e secca, la verdura di stagione, cibi ricchi di proteine vegetali quali tofu, alimenti che contengono Omega 3.
I cibi da evitare sono tutti i latticini derivati, cibi fritti, alimenti ricchi di grassi saturi, il frumento, le arachidi, le mandorle, frutta ricca di vitamina C, le ciliege, l’albicocca, kiwi e agrumi da non dimenticare anche gli ortaggi come i pomodori e le patate.