Cause e rimedi per le emorroidi, la patologia più frequente in assoluto
Nonostante rappresentino ancora oggi un problema che crea un po’ di imbarazzo, le emorroidi sono in assoluto la patologia più frequente. È capitato anche a te? Sono strutture anatomiche che ogni persona ha dal momento della sua nascita e sono formate da vene. Si collegano attraverso dei legami fibrosi e sono costituite grazie alla presenza di tre cuscinetti all’interno del canale anale. Nel caso in cui uno di questi legami si rompa si assiste al prolasso, che ci porta alla dolorosa malattia emorroidaria. Ma in che modo si può trovare rimedio? E soprattutto quali possono essere le cause scatenanti? Lo scopriremo di seguito, per aiutarti a trovare un rimedio sicuro al tuo problema.
Tipi di emorroidi
È importante sapere, prima di procedere, che esistono due tipi di emorroidi:
- Interne: generalmente non sono visibili e si formano all’interno del canale anale. In alcuni casi però, per gli stadi più avanzati, possono ostacolare la defecazione e provocare un dolore acuto e trombosi;
- Esterne: in questo caso sono localizzate all’esterno del canale e sono caratterizzate da cute molto sensibile. Il rigonfiamento che si sviluppa può portare al sanguinamento solo in seguito alla sua rottura.
Ora, senza allarmismi inutili, è importante capire le cause e i trattamenti da seguire per risolvere il problema. Infatti, quando la malattia è diagnosticata e trattata in modo precoce, con l’aiuto di un proctologo è possibile risolvere la situazione con una terapia medica farmacologica. Oppure andando a modificare le proprie abitudini alimentari. Per questo ti consigliamo di metterti alla ricerca di un bravo proctologo a Roma al quale rivolgerti.
Quali sono le cause
Oltre all’ereditarietà, dobbiamo anche considerare che questa patologia è tipica per le donne in gravidanza. Ma ci sono dei fattori scatenanti che è giusto conoscere, partendo proprio da quelli che trovi di seguito:
- Cattiva alimentazione: solitamente a causa di una dieta caratterizzata dalla scarsa presenza di fibre e liquidi;
- Postura e stile di vita: chi svolge lavori sedentari, o chi si espone a una prolungata stazione eretta può aumentare la pressione nelle vene emorroidarie;
- Diarrea: in misura inferiore, ma anche la diarrea può provocare l’irritazione della mucosa e quindi della parete dei plessi venosi;
- Persone stitiche: anche chi deve sforzarsi ripetutamente per favorire il passaggio delle feci dure può incidere sulle cause;
- Assunzione di ormoni: le donne che assumono, per esempio, la pillola anticoncezionale potrebbero influenzare (senza saperlo) l’insorgere di questo problema. Ma anche durante la fase del ciclo mestruale.
Come trattare le emorroidi
Ovviamente tutto dipende dal livello e dal grado della malattia, senza dimenticare poi la risposta del soggetto interessato. Nel caso di uno stadio meno avanzato, il proctologo può agire suggerendo una terapia locale e sistemica. Sarà importante lavorare anche sulle cause scatenanti per evitare che si riacutizzi in seguito la malattia. In molti casi quindi sono consigliati integratori di fibre, nuovi stili alimentari e l’eliminazione di cibi che irritano la zona anale. Al tempo stesso si cerca di correggere la sedentarietà.
Per gli stadi più avanzati, i soggetti che non rispondono a dovere alla terapia medica dovranno sottoporsi invece a metodi chirurgici classici, valutando con il proprio proctologo gli interventi adatti in base al livello delle emorroidi. Solitamente però è prevista una degenza ospedaliera breve.
In ogni caso è doveroso ricordare che combattere le emorroidi oggi è semplice, proprio perché è possibile sfruttare una serie di tecniche innovative e non invasive che possono non richiedere il ricovero del paziente.