Cosmetica ecosostenibile: differenze tra vegan e cruelty free
I prodotti di bellezza stanno cambiando. È un processo in atto da anni, da quando i consumatori hanno cominciato ad apprezzare formule naturali e packaging ecosostenibile. È tempo di abbracciare un nuovo modo di vivere, una filosofia green che si sposa con il sostegno al pianeta.
La bellezza sostenibile prevede infatti cosmetici molto più green, con formule sempre più cruelty free. Molte sono le aziende che ormai non testano più sugli animali i prodotti prima di metterli in vendita. Inoltre, i packaging stanno cambiando: biodegradabili, in tessuto o stoffa, per prevenire l’inquinamento globale.
La cosmetica green sta facendo dei passi in avanti: l’obiettivo è di realizzare zero waste, ovvero zeri rifiuti. Le donne stanno investendo solo nelle aziende che offrono tali vantaggi: un cambiamento importante rispetto al passato, in cui sostanze chimiche e plastica erano all’ordine del giorno.
Prodotti beauty vegan
Talvolta si tende a credere che un prodotto vegan sia implicitamente cruelty free. In realtà, sono due sigle ben distinte, che spiegano due concetti molto diversi. Un prodotto vegan può essere cruelty free o meno. I cosmetici vegani sono privi di ingredienti di origine o derivazione animale. L’introduzione dei cosmetici vegani (o vegetariani) si è resa necessaria dopo che molte clienti stavano migrando verso brand internazionali per l’acquisto di cosmetici.
Un cosmetico vegano, tuttavia, può non essere bio o cruelty free. Bisogna distinguere questi aspetti, anche se molti prodotti offrono una formula avanzata: sono vegani, bio (dunque con ingredienti vegetali di origine controllata), e cruelty free (non sono stati testati sugli animali). Per riconoscere un prodotto, bisogna soffermarci sull’INCI: dovrebbe essere riportata la scritta Vegan ok o Vegan.
Prodotti di bellezza cruelty free
Che cosa significa la scritta cruelty free sui prodotti di bellezza? Il settore cosmetico per anni ha effettivamente condotto test allergici sugli animali, in particolare sui topi o le cavie da laboratorio. La coscienza delle persone è cambiata: è necessario fare esperimenti per fini cosmetici? La rivoluzione è nata in piccolo ed è cresciuta espandendosi a macchia d’olio in molti paesi europei: ad oggi, infatti, è la legge europea del 2013 che pone il divieto di sperimentazione animale per i prodotti cosmetici.
Come per i prodotti vegan, anche per riconoscere un prodotto cruelty free (che può in ogni caso contenere ingredienti di origine animale) è necessario soffermarsi sulla confezione. In questo caso dovrebbe riportare la scritta “Cruelty Free”: talvolta è anche presente il simbolo del coniglio. Le statistiche del PETA, l’organizzazione mondiale che tutela gli animali, riportano che più di 100 milioni di animali sono sfruttati dalle aziende cosmetiche. Con la legge europea, oggi si garantisce il diritto alla vita dei nostri amici a quattro zampe.
Attenzione al packaging: deve essere ecosostenibile
In cerca del packaging migliore? Un’idea potrebbe essere di scegliere i sacchetti personalizzati in tessuto. Plastica? La priorità è di eliminarla totalmente. Per adesso, molte aziende leader nel settore cosmetico investono sul packaging ecosostenibile, in modo tale da rispettare le clienti e di offrire una confezione riciclabile. L’obiettivo delle aziende cosmetiche è di ridurre l’impatto del Pacific Trash Vortex: l’isola di plastica più grande al mondo presente nell’Oceano Pacifico.
È probabile che anche il cartone sarà sostituito, con il tempo, abbracciando una filosofia green e puntando sui sacchetti in tessuto, in organza o in cotone. Rispetto al cartone, risulterebbero anche piuttosto gradevoli da vedere. E il cliente apprezza una buona confezione, un packaging attento alla tematica ecologica.
Bisognerebbe ricordare più spesso che non c’è un pianeta B. C’è solo la Terra: magnifica, unica, preziosa per la vita. È l’ora di investire nei materiali riciclabili, nelle fonti rinnovabili.