L’intervento di mastoplastica additiva ha delle controindicazioni?
Fra i tanti interventi chirurgici che rientrano nell’ambito della chirurgia estetica, uno dei più noti è sicuramente la mastoplastica additiva. Come facilmente si può intuire della denominazione, si tratta di una procedura chirurgica che si pone come obiettivo primario quello dell’aumento del volume e del tono del seno, anche se è opportuno precisare che un intervento mastoplastica additiva consente anche di eseguire delle correzioni della forma. È importante sottolineare come un intervento del genere miri anche a far sì che l’aspetto del seno, al di là dell’aumento del volume, sia il più naturale e armonico possibile con il corpo.
La mastoplastica additiva è altresì un intervento che permette di risolvere il problema dell’asimmetria mammaria, locuzione con quale si indica una condizione caratterizzata da un’alterazione della forma e del volume delle mammelle. In alcuni casi tali alterazioni sono difficilmente percettibili, mentre in altri sono più evidenti; è in queste circostanze che l’intervento di mastoplastica additiva può essere indicato.
In cosa consiste la mastoplastica additiva?
In sintesi, l’intervento di mastoplastica additiva è una procedura chirurgica che viene effettuata collocando delle protesi all’inerno del seno. Il procedimento avviene in seguito a un’incisione di pochi centimetri, effettuato nel contorno inferiore dell’areola mammaria o nel solco mammario. Successivamente si effettua la preparazione di una “tasca” al di sotto della ghiandola mammaria e/o del muscolo pettorale, all’interno della quale viene posizionata la protesi. È il chirurgo, informata la paziente, a scegliere la modalità più consona allo specifico caso.
Esistono varie tecniche per l’impianto delle protesi mammarie: posizionamento retroghiandolare, retromuscolare o dual plane (parzialmente retromuscolare). La scelta della tecnica dipende essenzialmente dallo spessore del tessuto mammario. Nel caso in cui questo sia sufficiente si procede di norma con il posizionamento retroghiandolare, in caso contrario con la tecnica retromuscolare o quella dual plane.
Per capire quale sia la tecnica più adatta al singolo caso, vengono effettuati studi preliminari grazie ai quali è possibile anche ottenere una simulazione tridimensionale del risultato che si stima di ottenere.
La durata dell’intervento è mediamente di 90 minuti e può essere effettuato in anestesia locale con sedazione, oppure in anestesia generale. Il ricovero può avvenire in regime di day hospital, o prevedere una notte di ricovero e degenza. Il ritorno alla vita sociale è possibile dopo alcuni giorni dall’intervento, mentre per la normale ripresa dell’attività fisica è necessario attendere circa un mese. È comunque il chirurgo che darà specifiche indicazioni in merito.
A che età è possibile effettuare l’intervento?
Gli interventi di mastoplastica additiva sono più comuni nella fascia 30-40 anni, ma non mancano anche interventi in donne di età over 40. È possibile eseguire l’intervento anche in donne più giovani, ma è comunque opportuno attendere che lo sviluppo del seno sia interamente completato, cosa che di solito si verifica dopo i 18-19 anni di età.
Mastoplastica additiva: controindicazioni e rischi
La mastoplastica additiva è un intervento chirurgico a tutti gli effetti e, conseguentemente, può comportare rischi e avere controindicazioni. Riguardo a queste ultime, non ve ne sono per il tipo di intervento in sé, quanto per il fatto che si tratta di una procedura chirurgica. Per esempio, nelle donne che soffrono di problemi di coagulazione quali emofilia, piastrinopenia e alterazioni della cascata coagulativa (il processo che arresta i sanguinamenti), l’intervento potrebbe essere sconsigliato, o comunque saranno necessarie valutazioni approfondite prima di procedere.
Gli interventi di chirurgia estetica inoltre, sono controindicati nelle donne in stato interessante.
È comunque fondamentale un’accurata anamnesi prima di procedere con un qualsiasi intervento chirurgico: possono infatti esserci anche altre condizioni patologiche che potrebbero rendere il ricorso alla chirurgia estetica non indicato.
Per quanto riguarda i rischi, come nel caso di tutti gli interventi, anche la mastoplastica additiva può comportarne. Fra i più comuni si ricordano le infezioni post-operatorie, la rottura dell’impianto e la contrattura capsulare. Per questi motivi è assolutamente fondamentale rivolgersi esclusivamente a centri specializzati in medicina e chirurgia estetica.